A poco più di un mese dall’apertura, si registrano cali consistenti nelle presenze: mancano i turisti stranieri e i Grest.
Una stagione estiva sottotono per Aquafollie, il parco a tema acquatico più importante di Caorle. Come per l’intera località turistica, la mancanza dei turisti stranieri si fa sentire.
Dopo una partenza difficile e in ritardo di quasi un mese sulla tabella di marcia, a causa dell’emergenza sanitaria, il mese di luglio registra un fatturato dimezzato rispetto allo stesso periodo del 2019. Gli ingressi ad Aquafollie sono in calo di oltre il 52% nonostante il caldo torrido delle ultime settimane. A gravare sui numeri, oltre all’assenza dei turisti stranieri, è anche il numero esiguo dei centri estivi e parrocchiali. Solo una decina quelli che hanno organizzato la consueta gita fuori porta nel parco acquatico della località turistica.
La biglietteria online continua a registrare buoni numeri, anche perché l’uso assicura la riduzione dei contatti interpersonali, oltre che l’accesso a prezzi agevolati. All’interno del parco, dei tre punti ristoro, solo due sono in funzione nella stagione 2020, per contenere le spese di gestione. “L’apertura di tutte le attrazioni, il personale necessario a garantire la sicurezza, i servizi di animazione quotidiana hanno richiesto un impegno economico importante – dichiara la Direzione del parco – ma leggere le recensioni positive dei nostri ospiti e avere la consapevolezza che, in un anno così difficile, riusciamo a offrire un’esperienza positiva di divertimento e spensieratezza, ci dimostra che ne vale la pena”.
Al momento, l’ampliamento del parco, concluso lo scorso anno, unito al numero di ospiti ridotto consente di garantire l’accesso a tutti senza necessità di prenotare la visita. Le disposizioni per garantire il rispetto dei protocolli sanitari sono una sfida che mette alla prova l’Organizzazione del parco, ma costituiscono anche un’opportunità per migliorare ancora la fruibilità e la sicurezza, aspetto che i visitatori hanno dimostrato di apprezzare.